L'ambiente attorno a me
(quindi sono note autobiografiche, ma che in parte si possono generalizzare)
Gli anni passano e attorno a noi tutto sembra degradarsi. Il nostro corpo
comincia a dare segni di vecchiaia, cioè alcune funzioni non sono pùi
funzionali come una volta. Quello che preoccupa maggiormente è
naturalmente il nostro cervello, dove la memoria a corto termine non
funziona più come dovrebbe e il famoso "multi-tasking" è oramai
un ricordo del passato.
Ma anche gli oggetti di uso quotidiano si consumano e dovrebbero
essere sostituiti. Dovrebbero ... talvolta mancano le finanze, come
per esempio per una nuova automobile. La nostra Toyota Prius ha
compiuto 10 anni in marzo (2017) e sta per raggiungere i 200'000 Km, e non
ci resta che sperare che "tenga botta" ancora per molto.
La Mazda la tenemmo per 20 anni, ma con lei facemmo solo ca. 150'000 Km.
La nostra casetta qui a Rothonay nel Jura francese, da dove sto scrivendo
questo testo, è stata costruita nel 1832 accanto ad una stalla.
Pochi anni fa il contadino è andato in pensione, quindi niente più mucche, letame
e mosche in giro. Purtroppo la roccia su cui è stata costruita è un calcare poroso
che assorbe acqua e quindi si gonfia e sgonfia a seconda della siccità o delle
inondazioni. Forse anche per qualche errore del nostro muratore nel fare la
gettata di cemento al pianterreno, fatto sta che da qualche anno abbiamo delle
fessure nel muro interno che si allargano ... di poco, ma non si capisce se si fermano
o se peggiorano. Due esperti chiamati separatamente a dare una occhiata hanno detto
che non c'è da preoccuparsi e non c'è niente che si possa fare.
Sarà ....
Aggiornamento - agosto 2020
Abbiamo fatto eseguire dei lavori di stabilizzazione delle fondamenta per la
casa di Rothonay e inoltre l'anno prima avevamo sostituito il riscaldamento
a gas con una pompa di calore. Purtroppo questi due grandi lavori hanno
svuotato le nostre riserve finanziarie, per cui, anche considerando un
peggioramento della nostra salute, a malincuore abbiamo dovuto decidere di
vendere la casa. Siamo stati fortunati di poter firmare il contratto di
vendita al 2 settembre 2019, 30 anni dopo aver firmato il contratto di
acquisto e alcuni mesi prima dell'inizio della pandemia con il virus corona.
Con il ricavato abbiamo potuto comperare una nuova Toyota Prius, quando
la nostra vecchia aveva passato i 13 anni e 265'000 Km.
Il nostro vicino, contadino pensionato, mi ha raccontato che non trova più un certo tipo
di funghi, e anche gli altri sono diventati rari. Lui dà la colpa ai forestali che puliscono
il bosco troppo accuratamente. Io penso invece alla polluzione.
Infatti dopo l'inverno devo sempre pulire la terrazza con l'acqua a pressione per levare
uno strato nerastro, che io faccio risalire alla polvere dei gas di scarico dei molti motori
diesel che ci sono in questa regione, a partire dai trattori che hanno degli scarichi come
dei carri armati.
Parlavamo con una vicina a proposito delle rondini: oggi ce ne erano quattro ( 4!!),
mentre tutti si ricordano degli sciami di rondini: quando la nostra vicina aveva ancora
le mucche, e le rondini entravano e uscivano dalla stalla, e molte!
Inoltre, ci disse, da circa quattro anni non hanno più avuto un anno "normale", cosa che
anche noi possiamo confermare.
Domenica scorsa (7 maggio 2017) ci sono state le elezioni in Francia, e la signora Le Pen ha perso.
Un "effetto Trump" non c'è stato e noi tiriamo il fiato di sollievo. Ma la Francia ha grossi
problemi che se il nuovo governo non riesce a risolvere, alle prossime elezioni avremo
allora una vittoria di Le Pen.
Il Brexit e il signor Trump sono altri due penosi capitoli della storia di questi ultimi mesi (siamo nel maggio del 2017) ...
Quanto sopra è tutto abbastanza impersonale, ovviamente. Non voglio qui parlare
dei problemi di salute di mia moglie e nemmeno elencare i miei disturbi corporei.
Bene, non è tutto, ma basta per far vedere che la vita è piena di problemi, per tutti.
Non mi ritengo una eccezione, soltanto un fortunato che può ancora difendersi.
La VITA è una LOTTA
Per cui ora arriviamo al succo del problema. Arriva per tutti noi un momento, in cui
ci sembra di doverci arrendere davanti a tutti i (piccoli o grandi) problemi della vita.
Ecco quello che io definirei un inizio di depressione: un aumento della frustrazione
per non riuscire più a riparare tutto quello che si guasta. Un po' come il voler chiudere
i buchi (le falle) nello scafo di una barca, da dove entra acqua, e intanto se ne formano
dei nuovi ... È questo che mi sta succedendo ultimamente.
Se guardiamo alla vita sul nostro pianeta, dobbiamo constatare che è fondamentalmente
una lotta continua per la sopravvivenza. Per cui arrendersi vuol dire morire.
L'accettazione della realtà e i filtri mentali
Un meccanismo atavico e che fu necessario per la sopravvivenza della nostra specie,
è quello della speranza. Si spera per il meglio per poter continuare a combattere.
Certo che bisogna sperare. Ma tuttavia c'è anche il rischio di sottovalutare le difficoltà
e quindi di sprecare energie che sarebbero meglio utilizzate per raggiungere obbiettivi
meno ambiziosi. Si dice appunto che occorre una diagnosi precisa per poter curare
un malessere. Occorre quindi poter analizzare la realtà così come veramente è, senza che
il nostro cervello la passi attraverso dei filtri rosa, che ci ingannano.
La mia esperienza mi porta a pensare, che molte persone rifiutano di vedere le cose come
sono (beh, io ci provo, talvolta riesco ...). Sopratutto perché altrimenti si colpevolizzano
e si sentono rimproverate dalla società, oppure si scoraggerebbero.
È quindi fondamentale come primo passo imparare
ad accettarsi come si è, e malgrado questo (!) amare se stessi.
Questa è una condizione
necessaria per poi costruirci sopra una nuova personalità migliore.
Vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che questo tipo di filosofia
viene applicata nell'arte marziale giapponese chiamata IAIDO che io pratico
da 30 anni circa.
Focalizzare sul "normale" pensando alla curva di Gauss
Una piccola disquisizione sulla distribuzione della probabilità e la rappresentazione
grafica con la curva di Gauss, detta anche curva a campana (mi scuso, non so come
tradurre i termini dal tedesco: gaussche Verteilung, Glockendiagramm e simili).
Ma in poche parole, si tratta di un grafico con una forma tipica, che ora provo a
descrivere con un esempio: misuriamo la temperatura dell'aria ogni ora
a partire dalle sei del mattino fino alle 9 di sera. L'asse orizzontale riporta il tempo (le ore)
e quello verticale il valore della temperatura. La forma del grafico sarà all'incirca così:
C 30 -|
|
25 -|
| x x x
20 -| x x
| x x
15 -| x x
| x x
10 -| x x
| x x
5 -|
|
0 | --+---+---+---+---+---+---+---+---+---+---+---+---+--+--+---> t
7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
Quello che conta qui è la forma: vediamo che al centro abbiamo i valori più alti,
mentre all'inizio e alla fine i valori scendono.
Proviamo ora qualcosa d'altro che però risulterà in un grafico simile.
L'asse orizzontale descrive invece che le ore l'età dei bambini in un villaggio,
e l'asse verticale riporta il numero di bambini che iniziano la pubertà all'età indicata
sull'asse orizzontale. Vediamo allora che la maggioranza avrà un inizio della
pubertà tra i 12 e 15 anni, ma che ci sono eccezioni estreme sia a sinistra che
a destra (il grafico NON corrisponde alla realtà, serve solo alla descrizione).
Se invece che al numero esatto di bambini pensiamo alla probabilità che un
bambino (bambina) entri nella pubertà a quel numero di anni indicato in basso al grafico, otteniamo una nuova interpretazione, e possiamo dire che
la probabilità di questo evento è più grande per i bambini tra i 12 e 15 anni.
Spero così che si possa comprendere questo tipo di rappresentazione grafica.
Cosa ha tutto questo a che fare con la demoralizzazione di una persona?
Ecco la spiegazione: quando ci troviamo di fronte ad una problema, la nostra mente
ci mette di fronte ad una serie di possibilità. Alcune di queste sono molto improbabili
(anche se possibili) mentre altre sono più abituali.
Ecco, immaginiamo che noi si debba fare un esame, e l'asse orizzontale riporta ora
le possibili note che si possono ricevere (da noi tra 1 e 6), mentre l'asse verticale
porta la probabilità che si ha di ricevere le note indicate sotto. Vediamo che la
maggioranza dei probandi otterrà una nota tra 4 e 5, mentre alcuni pochi prenderanno
un "1" e altrettanti un "6".(Di nuovo: questo è un esempio fittizio per arrivare al mio punto).
Se permettiamo alla nostra mente di focalizzarsi sul "worst case", cioè sulla peggiore delle possibilità
che potrebbe succederci, saremo presi dal panico. Se al contrario ci concentriamo sulla migliore
delle situazioni, l'incentivo per prepararsi per l'esame diminuirà notevolmente (il tipico "prendere
sottogamba"). Una valutazione più sensata ci porta sul centro del diagramma, e ci sproneàr
a prepararci ancora meglio al fine di ottenere una nota ancora migliore del previsto.
Beh, ho scritto un mucchio di parole per finalmente arrivare a dire che
la nostra mente quando
tende alla depressione, ci porta a focalizzare sulle possibilità
peggiori, anche se oggettivamente
sono poco probabili. È quindi necessario riuscire a fare una
valutazione della situazione il più
oggettivamente possibile, senza che la nostra mente ci inganni in un senso
(il peggiore) o
l'altro (il migliore), ambedue con conseguenze poco buone.
Consideriamoci quindi "normali"
e focalizziamo la nostra attenzione sul centro del diagramma,
dove ci troveremo in buona
compagnia con tanti altri. No, non voglio con questo dire che
dobbiamo auto-ingannarci e
pensare che ci troviamo in una situazione "comoda".
Soltanto che dobbiamo analizzare le
cose con più oggettività possibile.
Dovesse risultare che effettivamente ci troviamo dal lato
peggiore del grafico, ebbene, su questa base cominciamo a
pianificare la "risalita" verso
la parte migliore. Necessitiamo qui di due premesse:
la prima è quella di poter fare una
analisi oggettiva della situazione, e la seconda è quella
di riuscire a prendere dei provvedimenti
efficaci, anche se il risultato negativo dell'analisi ci potrebbe
scoraggiare.
Conclusione: la tecnica del primo passo
Quanto sopra può servire a spiegare l'insorgere di una depressione
psicologica, ma ancora non ho detto che misure si possono prendere per
"ritornare a galla". Partiamo pure dall'ipotesi che il nostro
esame oggettivo dia un risultato poco incorraggiante e
ci troviamo così posizionati nella parte peggiore del diagramma.
Come in tutte le emergenze, bisogna riuscire a non lasciarsi prendere dal
panico. Sarà facile a dirsi, ma effettivamente bisogna fare così.
Solitamente (non posso trattare i casi particolari) intravvediamo una o più
possibili soluzioni. Lascio fuori la questione di come scegliere, quello che
voglio sottolineare è la necessità di riuscire a mettersi come
mèta da raggiungere quello di fare un piccolo passo
nella giusta direzione. È importante per il successo di questo metodo
la scelta di un passo piccolo ma fattibile!!
. Infatti l'ottenere un successo, per piccolo che sia, serve a spronare
la fiducia in noi stessi, che dall'esame della situazione è stata
maltrattata.
Niente è perfetto
Sovente si tende a rifiutare delle possibili soluzioni perché non
sono perfette, hanno qualche inconveniente o non si adattano ai nostri
desideri. Dobbiamo renderci conto che NIENTE a questo mondo è
perfetto!. Veramente niente (e nessuno, naturalmente). Ogni cosa ha
dei lati positivi e anche di quelli negativi. Anche questo dato di fatto
può essere rappresentato con il diagramma descritto nel paragrafo 4.
Ogni cosa, ogni persona può essere rappresentata in questo modo.
Questo dovrebbe aiutarci a capire che non dobbiamo cercare la soluzione
perfetta, ma quella più accettabile e sopratutto
fattibile. Ciò vale anche nelle relazioni umane
tra due partner, dove quello che conta è un buon equilibrio. Ma questo
è un altro tema interessante.
Funziona?
Beh, io ho i miei periodi dove sono più giù che sù, ma uso sempre
il metodo delineato sopra per "tirarmi fuori", anche se avviene
molto (troppo) lentamente. Il difficile è sopratutto con quelle cose
per cui non si vede, o non c'è, nessuna soluzione. Imparare ad
accettare la realtà è un atto che direi quasi eroico.
Auguro a tutti di poter essere degli eroi. Cari saluti e ciao.
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